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Una esposizione di scultura, arte contemporanea nel verde dell’autunno di Latina nel giardino del Comune – inaugurazione sabato 2 novembre alle ore 15,30

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Una esposizione di scultura, arte contemporanea nel verde
dell’autunno di Latina, nel giardino del palazzo… in questo giardino primeggiano marmi, sampietrini, palme e querce con le ghiande appena a terra, la Dafne in bronzo donata dall’artista Elisabetta Majo alla Pinacoteca di Littoria quando era custodita all’interno diquesto edificio, l’intonaco giallo ora affiora e si slabbra al tempo.
I nostri giardinieri e le nostre giardiniere hanno ricreato un luogo naturale dove ci si può fermare a riflettere, dove si può discutere, dove ci si può incontrare tra i colori delle piante ancora fiorite e alla
protezione delle mura sotto la Sala del Consiglio Comunale.
Abbiamo pensato ad una esposizione di sculture che sanno di quellacontemporaneità, di quella pace che solo la natura sa dare, dove un giardino rappresenta un bene comune inespropriabile al tempo e alle genti che passano…

Pino Genovese ha installato due grandi opere dedicate alla memoria di chi ci ha lasciato, alla vita che finisce, che torna alla natura forse silenziosa o forse tuonante. La morte restituisce il corpo alla terra e l’anima al cosmoo a Dio. _Si passa a miglior vita_, si resta nelle memorie di chi vive ancora; dell’esistenza scansionata permane il meglio o il peggio di noi, la normalità perde significato, un’immagine sola forse ci rappresenterà insieme al nostro nome e al cognome dei nostri avi.


“La Sepoltura, un megalito di tronchi. Sembra fatto di ossa, è una balena, un animale preistorico, potrebbe arrivare dalle profondità marine, potrebbe raccontare molte storie. Realizzarla è come
compiere un rituale. È un gioco di equilibri e misure, realizzato senza attrezzi di nessun genere”.


“La Canoa sacrificale, è il mezzo col quale avviene la discesa negli orizzonti dell’inconscio, un viaggio sul mare dell’eroe il cui obiettivo
è il ripristino dell’intero uomo. Mi piace pensare alla Nékyia, rito attraverso il quale i greci si mettevano in comunicazione con i defunti o anche alla _Catabasi_, la discesa nell’Ade.”

Una città che racconta la sua contemporaneità, lascia nell’animo di tutti un segno, una serie di messaggi che rivelano che non si vive per lavorare né si lavora per vivere, il tempo va liberato e le passioni si inseguono, si documentano, si manifestano e dunque si condividono.

Inauguriamo sabato 2 novembre alle ore 15,30
La mostra resta aperta fino al 30: dal lunedì al venerdì il giardino è visitabile dalle 9 alle 19 e il sabato in occasione di eventi e matrimoni civili

“Ci tenevo a inaugurare questa esposizione nel giorno dedicato ai nostri defunti, nella nostra città; anche l’arte sa dare conforto, sa custodire affetti e opere di chi non c’è più sa farci sentire in pace con noi stessi e con i nostri familiari persi alla materia ma non alla memoria”.

Fabio D’Achille
_Delegato alla promozione dell’arte contemporanea_