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Presunte contiguità tra politica e clan, il commento di LBC

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Ancora una volta la politica e il malaffare a braccetto sulle cronache nazionali, ancora una volta Latina come esempio di ciò che era e che ora per fortuna non è più. Al netto di un facile giustizialismo, le rivelazioni dei pentiti che riguardano la compravendita dei voti sono la fotografia di un tempo della politica che deve appartenere al passato. Non esprimiamo ulteriori giudizi sui politici coinvolti, nel rispetto delle indagini ancora in corso e perché sono fatti che, se confermati, si commentano da soli. Latina ha saputo cambiare libro: questo è il dato importante e un fatto. Lo ha ricordato anche il nostro sindaco, Damiano Coletta, nella sua recente intervista a Rai News 24, riportando su Latina il giusto accento: quello di una politica fatta da scelte con lo sguardo sempre rivolto alla collettività.

Attraverso le scelte politiche e amministrative di Latina Bene Comune si è riusciti a tenere fuori quel sistema di collusione tra politica e criminalità, scompaginato grazie all’eccezionale lavoro di magistratura, procura, DDA, Prefettura e forze dell’ordine. Un sistema dal quale, spiace dover ancora una volta rilevare, una parte della politica non ha saputo prendere le distanze.

Come si combatte il crimine, semplicemente amministrando? Non serve essere sceriffi: basta applicare le regole, senza favoritismi, coinvolgendo i cittadini nella gestione dei beni comuni, mettendo la partecipazione e la trasparenza al centro del proprio agire politico.
LBC non ha mai distolto lo sguardo da chi è in difficoltà: anche questo è un limite per le derive criminali. La città oggi è molto più scomoda per i clan e i loro sodali. E questo lavoro non può che proseguire con gli interventi di riqualificazione urbana nei quartieri in cui si registrano maggiori criticità e degrado. Dove le istituzioni sono presenti, la criminalità arretra.

Movimento LBC