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Regolamento per i beni comuni, ne abbiamo parlato con Cristina Leggio

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Martedì 6 dicembre abbiamo incontrato l’assessore Cristina Leggio per parlare del Regolamento beni comuni, uno strumento importante al servizio di un procedimento partecipativo dei cittadini alla vita dell’amministrazione, tema per il quale il movimento civico, proprio per sua stessa costituzione, ha una particolare sensibilità.

L’assessore Leggio ha spiegato che il regolamento nasce nel comune di Bologna, città che è già molto avanti nella partecipazione dei cittadini, ed ha deciso di dotarsi di questo strumento proprio per regolamentare questo rapporto di cooperazione. Di fatto, e questo è innegabile, anche a Latina ci sono state e ci sono  tante iniziative promosse dai cittadini nell’intento di partecipare e collaborare con il Comune, ma appare evidente che, se la buona volontà non è supportata da uno strumento che permetta di formalizzare questo rapporto, si rischia di esporre il cittadino a dei rischi e di vanificare la volontà di collaborazione. Il regolamento è quindi strumento di tutela delle parti, che regolamenta e formalizza anche le reciproche responsabilità,  necessarie per portare avanti dei progetti nei tempi e nelle modalità stabilite.

La co-progettazione deve fondare su dei presupposti che ciascuno si impegna a mantenere, infatti il Regolamento per i beni comuni nasce a Bologna proprio da queste esigenze e nel giro di pochi anni ottiene una grande diffusione, tanto da far nascere una associazione che si chiama Labsus (Laboratorio per la Sussidiarietà). Al 2015 erano 80 i Comuni italiani che hanno adottato questo regolamento e più del doppio in procinto di approvarlo.  Tutto ciò nasce anche dalla necessità di sopperire al grave problema della carenza di risorse, utilizzando quale importante e preziosa risorsa proprio la cooperazione con i cittadini, ma oltre a ciò il regolamento è anche uno strumento straordinario e rivoluzionario perché rappresenta una riappropriazione  di un ruolo attivo del cittadino.

“Con il Sindaco – aggiunge Cristina Leggio – ci stiamo recando periodicamente nei borghi e nei quartieri per promuovere questa cooperazione, per una nuova definizione del cittadino attivo che non è solo una risorsa economica e di forza lavoro, ma ha proprio un ruolo di progettazione e di individuazione delle esigenze. Chi meglio di un cittadino che vive in un quartiere può segnalare le esigenze e suggerire gli interventi necessari in quel contesto.  Visto e considerato il percorso dal quale nasciamo come Movimento Latina Bene Comune,  che si basa sulla partecipazione e su una idea di cittadinanza attiva, ci è sembrato naturale interessarci a questo modello, quindi andare a rilevare questa esperienza della città di Bologna per studiarla, capirla e rimodularla perché funzioni all’interno della nostra città. Abbiamo preso spunto da questo regolamento ed io personalmente ho contattato gli assessori di altre città per farmi raccontare operativamente come funziona questa esperienza di co-progettazione, che è decisamente bella ed entusiasmante ma anche complicata, perché richiede un processo lungo e complesso che ha bisogno anche di personale capace di organizzarlo, richiede mediazione e rispetto di iter amministrativi che vanno seguiti per poter agire”.

Dunque un processo bello necessario e complesso, che ci entusiasma tutti, dove ciascuno dovrà fare la sua parte, Cristina Leggio prosegue spiegando che “l’Amministrazione da un lato adatterà il regolamento attraverso le commissioni, capo squadra è la commissione affari istituzionali, il tutto attraverso un’ottica partecipata, poi all’interno dell’Amministrazione si dovrà creare una struttura deputata al raccordo tra Amministrazione e cittadini, che accoglie le richieste e a sua volta si raccorda con tutti gli uffici comunali. Infatti nelle linee di indirizzo per il piano di assunzioni è già prevista una figura che avrà come obiettivo e impegno quello di occuparsi della partecipazione, raccordo tra città e Amministrazione”.

Quindi ricapitolando: “Amministrazione – Ufficio di Riferimento – Cittadini, questi ultimi, ha sottolineato la Leggio, che ci auguriamo di poter accompagnare anche grazie al supporto del Movimento LBC in questa nuova idea del loro ruolo all’interno della città… ci auguriamo che i cittadini accanto a noi facciano questo percorso di crescita, portino le proprie esperienze, siano propositivi e suggeriscano come attuare questo nuovo rapporto tra Amministrazione e città, perché anche il processo di costruzione di questo rapporto deve essere partecipato.  Il Comune di Latina aderirà alla rete Labsus, che ha degli strumenti da mettere a disposizione e fa questo da molti anni, affianca il processo nelle città che stanno adottando il regolamento beni comuni …  Il 19 dicembre sarò ad un incontro della rete Labsus a Roma,  per promuovere la creazione di una rete regionale delle città del Lazio, sempre con l’intento di promuovere le buone pratiche”.

E di buone pratiche abbiamo bisogno, di un cittadino attivo autonomo e responsabile, alleato dell’Amministrazione nel prendersi cura dei beni comuni, una città partecipe dei processi che regolano la sua vita, l’armonizzazione tra chi amministra e la cittadinanza pone al centro sempre il bene comune.