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Questione rom dalla Capitale, la commissione Welfare “boccia” Roma

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Questione rom dalla Capitale, se n’è parlato oggi in commissione Welfare del Comune di Latina. I consiglieri comunali pontini all’unanimità, con l’assessora Patrizia Ciccarelli, hanno eccepito sul metodo utilizzato da Roma per “distribuire” circa 60 persone nelle altre province del Lazio, di cui circa venti sarebbero destinate tra Latina e Frosinone.

Patrizia Ciccarelli (foto: latinaquotidiano.it)

“Si tratta di un’azione che interessa l’intero territorio regionale e troviamo singolare il fatto che le province e i comuni coinvolti non siano stati preventivamente interpellati, neppure attraverso le prefetture – hanno commentato i consiglieri LBC – Scade oggi il bando, emesso lo scorso 23 dicembre. Vedremo quindi, subito dopo la scadenza, se ci saranno strutture locali che hanno deciso di partecipare alla procedura di gara”.
Agli affidatari verrà chiesto di predisporre luoghi per l’accoglienza diffusa su un territorio vasto, sottoscrivendo un patto con il Comune di Roma per l’erogazione di servizi di inclusione.
“Nessun tipo di programmazione e nessuna valutazione del fatto che le persone vengano strappate dalla propria quotidianità di punto in bianco. Non si tratta di nomadi, ma di famiglie stanziali, alcune anche da 40 anni su Roma, quindi andrebbero fatte tutte le valutazioni su eventuali misure inerenti la migrazione – spiegano i commissari LBC di Welfare e l’assessora Ciccarelli – In ogni caso, nessuna misura emergenziale secondo noi può essere invocata, semmai di tipo strutturale anche di medio e lungo periodo. Siamo un governo che non si è mai tirato indietro rispetto alla complessità dei problemi, ma dobbiamo pretendere l’efficacia delle azioni”.

Ecco perché Latina sosterrà la Provincia, che ha deciso di impugnare il bando: il Comune di Latina sarà presente nel procedimento la cui trattazione collegiale in Camera di Consiglio è stata fissata dal Tar per il 10 febbraio. Come ulteriore azione il Comune valuterà anche, insieme alla propria Avvocatura, di presentare una richiesta di parere all’UNAR (ufficio nazionale antidiscriminazione razziali) rispetto ai contenuti del bando capitolino. Una valutazione che ha trovato il favore unanime di tutti i partecipanti alla commissione, opposizioni comprese.