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METRO, LBC: LA MAGGIORANZA EVITA ANCORA IL CONSIGLIO E PROCEDE DA SOLA

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Ancora una volta ci troviamo costretti a denunciare un atto di palese esautorazione delle prerogative del Consiglio comunale. Apprendiamo infatti con sconcerto che, dopo una riunione a porte chiuse della maggioranza nella quale sono stati convocati anche dirigenti comunali e progettisti, si sta procedendo ad approvare un progetto di mobilità da 150 milioni di euro, esclusivamente attraverso una delibera di giunta”. Sono le parole del capogruppo di Lbc Dario Bellini sul progetto che tutti i consiglieri di minoranza hanno appreso solo dalla stampa.

“Una decisione questa che, se confermata – spiega ancora Bellini – rappresenterebbe un grave abuso e una violazione dell’articolo 42 del Testo Unico degli Enti Locali che assegna in maniera inequivocabile al Consiglio Comunale la competenza su questioni di straordinaria rilevanza per la comunità. Un progetto di tale portata non può e non deve essere trattato come una semplice decisione gestionale della Giunta. Si tratta di un’infrastruttura che impatta pesantemente non solo sul bilancio comunale, ma anche sulla pianificazione urbanistica e sul futuro della città. Un’opera di tale rilevanza deve necessariamente essere oggetto di un dibattito pubblico trasparente e del voto del Consiglio comunale, dove tutti i rappresentanti eletti dai cittadini, inclusi quelli dell’opposizione, hanno il diritto di esprimere il proprio parere e indirizzare la decisione”.

“Le modalità sono assolutamente discutibili – aggiungono i consiglieri del movimento Damiano Coletta, Floriana Coletta e Loretta Isotton – Una riunione di maggioranza a porte chiuse in cui vengono invitati dirigenti comunali e tecnici privati, non è un procedimento trasparente e inclusivo. Una scelta così importante, che vincola la città a un’opera di questa portata economica e urbanistica non può essere presa senza un confronto democratico e senza il coinvolgimento dell’assise, per di più modificando il percorso. Ricordiamo che, data l’insostenibilità del progetto della metro voluto dall’allora sindaco Zaccheo, la passata amministrazione Coletta per scongiurare la perdita del finanziamento da 80 milioni di euro con il quale era stata finanziata la vecchia opera avviò una interlocuzione con il ministero dei Trasporti che portò all’individuazione di un ulteriore finanziamento da 500mila euro per sviluppare delle opzioni progettuali alternative a quello originario. Fu quindi dato incarico a una società per sviluppare queste alternative progettuali da sottoporre, con ogni pro e contro, al vaglio degli organi di indirizzo. L’attuale maggioranza ha trovato una tavola imbandita con un finanziamento già pronto, ma procede da sola senza coinvolgere i consiglieri”.