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Debiti fuori bilancio pagati = 18 milioni in 3 anni, somme tolte alla crescita della città per errori che si potevano evitare

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Latina Bene Comune ha scelto di non indebitare le generazioni future. E sta mettendo in pratica questo proposito con un preciso metodo di lavoro.

Al nostro arrivo in Comune, le casse erano un disastro, con milioni di euro di debiti fuori bilancio – ne abbiamo pagati 18 in tre anni e mezzo di amministrazione, più altri 570mila votati soltanto nell’ultimo consiglio comunale – e con proroghe in atto al posto dei bandi. Il nostro Comune era il comune delle proroghe: pensiamo ad esempio alle 14 proroghe sui trasporti. Un modo di amministrare non solo sciatto, ma che anche sovverte il corretto e legale meccanismo di assegnazione con il quale si assegnano i lavori nella pubblica amministrazione nel libero mercato: con le gare d’appalto.

Cosa sono i debiti fuori bilancio? Sono somme, per esempio, derivanti da cause perse da parte dell’ente, e da un utilizzo poco consono delle risorse pubbliche. In sostanza, sono soldi che – essendo poi l’amministrazione obbligata a pagare ai creditori – vengono a mancare dai servizi, dalle manutenzioni, dalla realizzazione di nuove infrastrutture. Sono somme tolte al futuro e alla crescita della città.

Perché Latina Bene Comune non crea debiti fuori bilancio? Non perché non faccia nulla, come qualche burlone tenta di far credere, sperando di essere preso sul serio, ma perché per ogni attività degli uffici oggi ci sono regole certe da seguire, procedure standard che riducono al minimo la possibilità di errore; e vengono espletati bandi. E sbaglia il portavoce di Fratelli d’Italia Gianluca Di Cocco nel dire che si tratta solo di spese impreviste e che non sono i nemici della città: al contrario, tolgono oggi la possibilità di programmazione. Questo perché in passato si è data priorità alla costruzione del consenso elettorale con la cosa pubblica, indebitando tutti.

Inoltre, e questo Di Cocco dovrebbe saperlo visto che ha fatto parte dell’amministrazione in passato, alcune somme (molte sono interessi) – in realtà la maggior parte di quelle che abbiamo votato in questi anni – certamente si potevano e si possono evitare all’origine.

Come? Riducendo i margini di errore, seguendo procedure corrette, in sostanza lavorando con un’impostazione che non sia costantemente ai limiti della legge. E di questo Latina Bene Comune ha fatto bandiera e prassi, con orgoglio.

Sull’azienda ABC semplicemente rispondiamo che, rispetto a come lavorava la vecchia Latina Ambiente, con un pari servizio e con qualche servizio in più (ad esempio le isole itineranti) ci costa un milione di euro all’anno in meno; e che non ci sono stati aumenti della Tari nonostante l’innalzamento delle tariffe regionali. Questi sono i fatti, le illazioni agli altri. Esattamente questi ragionamenti che hanno portato il disastro di due commissariamenti in città.

E Di Cocco con ciò che afferma non fa che dimostrare quanto sarebbe errato per la città tornare alle vecchie logiche per le quali ha poco interesse il costo sociale di un debito fuori bilancio, che toglie respiro alla concorrenza nel libero mercato facendo saltare la fase dei bandi, o che possono far fallire le aziende che eseguono lavori per l’ente le quali poi non si vedono riconosciuti i loro crediti nei tempi corretti.