home Damiano Coletta Le lacrime di coccodrillo della destra negazionista

Le lacrime di coccodrillo della destra negazionista

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È virale in queste ore un video con la commozione del ministro Pichetto Fratin di fronte alle lacrime di una studentessa che confessa la sua paura per il futuro, per quegli obiettivi del 2030 e 2050 che sembrano irraggiungibili per chi vede la propria terra da giorni piegata dagli incendi. Il ministro si commuove ma intanto escono dal PNRR, ovvero vengono definanziati progetti per la cura del territorio, per la riduzione del rischio idrogeologico. Nonostante i disastri che da Ischia alla Romagna (ma anche nella nostra provincia) hanno messo in ginocchio cittadinanza, imprese e inferto danni irreparabili. Con un Paese nella morsa degli incendi, di eventi climatici estremi, città senza acqua, senza energia elettrica perché gli impianti letteralmente fusi dal calore, sentiamo ogni giorni megafoni di una certa destra che ironizzano sulla crisi climatica, minimizzando, mentendo spudoratamente mentre il governo al di là di qualche dichiarazione di facciata nulla sta facendo verso la transizione ecologica. Anzi. E purtroppo anche a livello locale non siamo messi meglio. Lo vediamo nella nostra città. Non una parola su transizione ecologica, comunità energetiche e mitigazione dei cambiamenti climatici appare nelle linee di mandato della sindaca Celentano. Si annuncia la fine della sperimentazione dell’isola pedonale con il ritorno alla ztl, in controtendenza rispetto a ogni città moderna dove a qualsiasi latitudine vengono destinate ampie aree alla sola fruizione dei pedoni e delle biciclette per sostenere e incoraggiare la sostenibilità. Bene ha fatto il Presidente Mattarella a sottolineare con forza l’inammissibilità di ogni forma di negazionismo, da quello climatico a quello del Covid per il quale palesemente si sta istruendo un processo politico che intende surrogarsi alla magistratura. Abbiamo davanti un’estate ancora troppo lunga che purtroppo ci riserverà altri infausti eventi climatici e al momento sembra di essere tornati indietro di tre anni, con i negazionisti che dopo il Covid vogliono negare anche il cambiamento climatico.